Klimt - "il bacio"


Gustav Klimt, esponente di quella corrente artistica che mai ha avuto un nome proprio, denominata in ogni Nazione con appellativi diversi, ma che io oggi, con uno sguardo alla sua patria (l'Austria), chiamo Jugendstil, festeggia quest'anno i cento anni di questa bellissima opera: il bacio. Non mi spingo mai al commento di opere di così tanta fama ed a farlo mi sento quasi colpevole. Ma rimastone colpito in maniera particolare in questi giorni, ho desiderato tornarci su con qualche parola che racchiuda l'emozione scaturita in me. Mai un semplice e puro bacio (faccio notare che sia su una guancia!) è riuscito a trasmettere tanta passione, passione che sembra sfiorare il confine con l'eros. La donna si stringe nelle spalle come per godere di quei brividi che le percorrono il corpo. La sua mano destra è rattrappita in un gesto di forte tensione emotiva la quale vuole escludere ogni residuo di libero arbitrio, di forza di volontà ed autocontrollo. Con la mano sinistra invece cerca il contatto col suo uomo, mentre egli dimostra di avere il totale controllo della situazione. La sua posizione è consona, naturale, e seppur dovutamente inclinato verso l'amante con un collo smodato, non si abbandona a gesti esagerati o volutamenti intesi a scatenare piacere in lei. Mantiene il controllo e la lucidità venuti a mancare per l'altra figura. Non sto ora qui a parlare dei colori usati dall'artista, le tonalità sono qualcosa di straordinario ed unico. Rivelo soltanto l'analogia che ho riscontrato a prova del mio commento sugli abiti dei due protagonisti. Tendente a colori scuri lui, freddo e controllato. Ricca di ovuli colorati lei, è forse il segno della vita, di una nuova vita.

Nessun commento: