Quando d'intorno vie' l tempo dei fiori

Quando d'intorno vie' l tempo dei fiori


Seconda raccolta di poesie del giovane autore Julian Iuliano datata 12.12.12 dal titolo "Quando d'intorno vie' l tempo dei fiori".
Si tratta di 45 sonetti inediti pubblicati per Amazon Digital Services in forma di E-book. 
Dal sito è disponibile una breve anteprima facendo click sull'immagine.
Quest'opera, fatti propri i temi della caducità delle cose terrene e del valore di sentimenti puri come l'amore, si propone come momento di rivalutazione della poesia in rima quale forte strumento di comunicazione sociale. La forma breve e concisa del sonetto offre spunti di riflessione su argomenti di attualità e apre al dibattito, al confronto e alla continua ricerca di conoscenza.

Original contemporary Sonnets collection.
This work, endorsed the themes of uncertainty of earthly things and the values of pure feelings such as love, undertakes appreciation of poetry in rhymes as a strong social communication tool. The short and concise form of the sonnet offers thoughts on contemporary issues and opens to debate, confrontation and to continuous pursuit of knowledge.

Per maggiori informazioni siete invitati a visitare la pagina web Amazon dedicata al libro dove poter visualizzare anche una breve anteprima: http://www.amazon.com/

Intervista "Quanto crudele e dolce m'è il destino"




ottobre 2009
Eccoci con Julian Iuliano, autore della raccolta di poesie e racconti “Quanto crudele e dolce m’è il destino”. Questo libro rappresenta il suo esordio?

Sì “Quanto crudele e…” rappresenta la mia prima esperienza editoriale, e con essa tutti i timori, le incertezze e le scoperte che avvengono giorno per giorno una volta intrapreso questo cammino.

Da dove nasce la sua passione per la scrittura?

Tutto ebbe inizio all’età di quindici anni. Uscivo da un periodo della mia vita rivoluzionario ed anarchico che ho vissuto molto prima dei miei coetanei. Entravo invece, costretto dai miei genitori, in una mentalità scolastica (quella d’un liceo classico) che mi apriva dinanzi un nuovo percorso.
I professori che mi hanno seguito mi hanno portato senza saperlo ad amare questo tipo di arte. La scrittura ha preso posto in me, in forme sempre diverse, grazie alle letture di Dante e Petrarca fino ad arrivare ad Ugo Foscolo ed Umberto Saba e i più recenti Renzo Rosso e Dino Buzzati.

Ci vuole dire perché questo titolo?

Molti di noi ben sapranno che i sonetti sono ricordati per il loro primo verso, il quale viene ad assumere il ruolo di titolo dell’intera poesia. Io allo stesso modo ho voluto trasporre il titolo di un sonetto presente nel libro, a fronte di una raccolta più ampia che suol intendersi come una sola grande poesia. Una poesia che vede il destino, ora crudele ora dolce, giocherellare con me e con noi tutti.

Quando ha cominciato a scrivere Quanto crudele e dolce m’è il destino, quanto tempo ha impiegato per concluderlo?

Tutto si può concentrare nell’arco di sette anni. Ero ancora un ragazzino quando mi avvicinai le prime volte alla produzione di un sonetto ed è evidente nell’opera il mio processo di crescita. Un severo lavoro di revisione e ricostruzione nell’arco degli anni è stato importante.

C’è una nota autobiografica nelle pagine del suo libro?

Certamente sì. Le poesie sono strettamente legate alla mia vita passata, i miei amori, le amicizie, la famiglia. Anche i racconti raccolgono personaggi che in qualche modo mi hanno colpito, persone che mi han dato da riflettere coi loro costumi ed usi stravaganti. Questo non toglie però l’universalità della mia produzione, in quanto chiunque abbia amato può ritrovarsi nelle mie poesie, come chiunque abbia avuto timore di perdere i propri cari o semplicemente si sia interessato di questioni come la malavita o la clandestinità. Davvero tanti i temi affrontati che Maria Adele Pepe, autrice della prefazione dell’opera, riassume sotto il segno dell’Amore nelle sue mille forme.

La raccolta affronta temi legati alla riflessione ed alla fuga da una realtà troppo rigida. Perché ha scelto la poesia come genere per raccontare le sue emozioni?

Ho scelto la poesia perché essa è capace di dire tanto con poco. Perché essa non è soggetta al tempo, perché l’Amore merita di giacer sul suo cuscino scarlatto, perché la prosa non dona lo stesso stupore, perché non tutti riescono a farlo.

Le persone che la conoscono cos’hanno detto quando hanno saputo dell’uscita del libro?

Son rimasti tutti sbalorditi. Vivo in una piccola realtà cittadina, un evento del genere è guardato con stupore e apprezzamento. Molte sono state le richieste ed il desiderio di un autografo. I miei coetanei ed ex compagni di studi forse si aspettavano qualcosa del genere, sono sempre stato tra loro il più “pensatore”.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?

Di progetti letterari ne ho molti, son sicuro che la vita facendo il suo corso saprà accontentarmi volta per volta in ogni occasione. Per ora, dopo aver fissato un paletto tra me ed il mio passato con “Quanto crudele e…”, ho imparato di dover pubblicare materiale utile e non solo dilettante. Ho intenzione di cominciare a lavorare nel campo dell’istruzione secondo anche il mio percorso di studi che sto affrontando all’università.

Riserviamo l’ultima parte dell’intervista a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?

Sono uno studente. Sono al terzo anno della facolta di Lingue e Letterature Straniere all’Istituto Universitario l’Orientale di Napoli. Spero in futuro di poter lavorare nell’ambito della mediazione linguistica. Una delle mie passioni più grandi è la musica e la coltivo come hobby da quando ero un bambino, suono le percussioni e la batteria. Vivo una storia d’amore a distanza che, a dispetto delle credenze, mi fa sentire vivo e mi dona grandi soddisfazioni. Amo infondo viaggiare ed ogni occasione di spostamento è esperienza sempre piacevole e bene accetta.

Nella sua vita cosa reputa fondamentale?

Sono tre le costanti della mia vita a cui non rinuncerei mai. Parlo di Amore, Musica e Lavoro. A pensarci bene tutto gira intorno a queste tre costanti, quando viene a mancare una di esse la mia vita barcolla inevitabilmente.

Come esprime la sua creatività? Concentra la sua creatività nella scrittura o usa altre forme espressive?

Uso anche altre forme espressive. Solitamente sfogo i miei sentimenti e la mia creatività sulla carta e sulle percussioni. Il punto in comune è la metrica, così nei sonetti come nella musica, che impegna la mia mente e mi permette di non pensare ad altro. Un po’ come svolgere un sudoku o un cruciverba, sono attività che impegnano l’attività cerebrale e, permettendoti di separarti da tutto e tutti, ti lasciano in uno stato di pace in cui sei finalmente solo.

Aria di Samba, il nuovo singolo dei Nuits D'Octobre



Alla voce: Francesco Renna
al piano: Luigi di Gennaro
al contrabbasso: Giovanni Montesano
alla batteria: Julian Iuliano

Per maggiori informazioni sull'album visita il sito:
http://www.francescorenna.tk

Laboratorio di scrittura poetica

La Artists Reliable Trustee in collaborazione con la Scuola di Istruzione Superiore "Virgilio" di S.Giorgio del Sannio (BN) presenta un "Laboratorio di scrittura poetica".

Per maggiori informazioni aggiungetemi su facebook QUI:

Oppure visitate la pagina facebook dedicata alla mia pubblicazione "Quanto crudele e dolce m'è il destino".

Per domande e info scrivete a: iulianojulian@gmail.com



Quanto crudele e dolce m'è il destino - Marirosa Fedele

Un nuovo sonetto in musica! Marirosa Fedele è la protagonista di questa nuova versione di "Quanto crudele e dolce m'è il destino"!
La poesia è tratta dall'opera "Quanto crudele e dolce m'è il destino", il dipinto è dell'artista Maria Adele Pepe, il lavoro di regia è di Leonardo Cantone.
La Musica è di Marirosa Fedele.



Marirosa nasce in Brasile il 3 ottobre 1988 e giunge in Italia già da piccola. Cresce ad Avellino e si forma tra Napoli e Roma. Oggi, all'uscita del suo primo album "Portami con te", prodotto da Gigi de Rienzo con la collaborazione di grandi nomi della musica italiana, vanta, tra le tante esperienze, una comparsa su RAI 1 dove ha affiancato i New Trolls.
In questo periodo si dedica alla promozione del suo album.
Per maggiori informazioni visitate la pagina facebook:
http://www.facebook.com/marirosa.fedele
o la pagina myspace:
http://www.myspace.com/marirosafedele

L'anima tua fa parte della mia vita - Antonio Morante

Ecco il quarto video-sonetto dell'evento "Metti in Musica un Sonetto".
La poesia è tratta dall'opera "Quanto crudele e dolce m'è il destino", il dipinto è dell'artista Maria Adele Pepe, il lavoro di regia è di Leonardo Cantone.
La Musica stavolta è di Antonio Morante.





Antonio è tastierista e pianista principalmente, cantante e bassista poi. Nella sua musica sono evidenti correnti pop-rock provenienti dalla musica italiana di ieri e di oggi. Il gusto per l'arrangiamento e la scelta armonica-melodica sono conseguenza dei suoi studi che, fin dai primi anni della sua vita, prima classici poi moderni, lo hanno accompagnato sino ad oggi.

Quanto crudele e dolce m'è il destino - Marco Lombardi

Terzo video in lista per l'evento "Metti in Musica un Sonetto".
La poesia è tratta dall'opera "Quanto crudele e dolce m'è il destino", il dipinto è dell'artista Maria Adele Pepe, il lavoro di regia è di Leonardo Cantone.
La Musica è di Marco Lombardi.



Marco nasce a Benevento il 12 novembre 1984. Il suo percorso musicale ha inizio in terera età e continua con l'iscrizione al Conservatorio Statale di Musica di Benevento dove ottiene il Diploma in Storia della Musica e in Armonia Complementare. Nel 2005 fonda lFMC Studio, laboratorio polistrumentale e associazione culturale, del quale è direttore e insegnante di chitarra, solfeggio, teoria e armonia.
Per maggiori informazioni visitate la sua pagina myspace http://www.myspace.com/mlguitar

Portarti nel cuore come reliquia - Francesco Renna

Secondo video partecipante all'evento "Metti in Musica un Sonetto".
La poesia è tratta dall'opera "Quanto crudele e dolce m'è il destino", il dipinto è dell'artista Maria Adele Pepe, il lavoro di regia di Leonardo Cantone.
La Musica è di Francesco Renna.



Francesco nasce ad Avellino il 5 gennaio del 1987. È cantautore e musicista. La sua musica è imperniata di influenze di autori italiani come Bennato e De Gregori ma anche di americani alla Dire Straits o Bruce Springsteen. Negli anni ha fatto dei viaggi e del mondo la sua casa e con la fotografia ha ritratto gli scenari della sua vita. Per maggiori informazioni visitate le sue pagine.
facebook http://www.facebook.com/?ref=logo#!/pages/Francesco-Renna/73156782227?v=info&ref=ts
e myspace http://www.myspace.com/francescorenna

Solo - Dylan Iuliano

Primi contenuti per l'evento "Metti in Musica un Sonetto".
La poesia è tratta dall'opera "Quanto crudele e dolce m'è il destino", il dipinto è dell'artista Maria Adele Pepe, il lavoro di regia di Leonardo Cantone.
La Musica è di Dylan Iuliano.





<a href="http://www.linkedtube.com/NLx0w-rB4UAde8edec9d7c18936274bf32b25b051eb.htm">LinkedTube</a>


Dylan ha 15 anni. È principalmente un bassista ma si trova a suo agio anche sulle sei corde. È fondatore dei Verdeiride, band grunge-alternative della provincia di Benevento. Nelle loro produzioni hanno rilevanza le sfumature elettroniche che rendono attuale il loro genere. Oggi nel suo curriculum vanta una demo da solista ed un EP con la formazione dei Verdeiride. Per ulteriori informazioni visitate la sua pagina myspace: http://home.myspace.com/verdeiride

"Metti in Musica un Sonetto"

Evento “Metti in Musica un Sonetto”
Comincia il 1 Marzo la raccolta di adesioni all’evento “Metti in Musica un Sonetto”. L’iscrizione termina il 31 Marzo 2010. L’evento è aperto a cantautori e band e richiede di mettere in musica un sonetto che sia tratto dall’opera “Quanto crudele e dolce m’è il destino” di Julian Iuliano o di interpretarne uno già musicato da altri partecipanti. L’obiettivo è la promozione del libro e degli artisti partecipanti tramite il gruppo facebook “Quanto crudele e dolce m’è il destino”, la pagina youtube dedicata, myspace, il blog dell’associazione artistica Artists Reliable Trustee ed infine la pubblicazione di un CD che accompagnerà il libro nelle bookshops e on-line. Per informazioni consultare il regolamento.
evento.mimus@libero.it

Clicca sull'immagine per leggere il REGOLAMENTO

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Quanto crudele e dolce m'è il destino



Vi presento la mia prima pubblicazione. Questa è la copertina con un dipinto, sul front, di Maria Adele Pepe. Adele è inoltre l'autrice della prefazione che introduce all'opera. Il libro è composto di due sezioni, quella dedicata alle liriche e quella dei racconti. I soggetti delle poesie variano tra l'affetto per la famiglia e l'Amore per l'amata. Sono tutti componimenti in metrica, in gran parte sonetti che rispettano antiche regole combinate ad un personale vissuto moderno. I racconti invece spaziano su temi ricorrenti ed importanti quali la "maschera" pirandelliana che ognuno indossa nei rapporti sociali, ma anche il tema della mafia, della clandestinità, il dovere morale e l'eterno dilemma vita/morte.

Informazioni sull'autore: disponibili su http://www.myspace.com/drammagothico
Julian Iuliano nasce a Benevento il 05/08/1987. Diplomatosi al Liceo Classico intraprende l'Università Orientale di Napoli in Lingue e Letterature Straniere. Oggi studia batteria col M° Lorenzo Petruzziello. Suona con i Drammagothica, progetto fondato da lui, realtà nazionale del Gothic Metal tendenzialmente underground, con i quali pubblica nel 2006 una demo [InverNo] e nel 2008 un primo debut album [IRA]- disponibile per l'ascolto e la vendita online sul sito internet http://www.drammagothica.it/ . Del 2009 è l'uscita del primo videoclip della band con il brano "Anger in pity" visualizzabile con il player qui a lato riportato. I Drammagothica sono oggi gestiti dall'agenzia romana Kick Agency, agenzia di promoting e management. Nel 2009 Julian pubblica la sua prima opera letteraria,"Quanto crudele e dolce m'é il destino", distribuita in Italia dalla Kimerik Edizioni ed ordinabile tramite qualsiasi libreria attraverso il codice ISBN (ISBN: 978-88-6096-414-4).

Klimt - "il bacio"


Gustav Klimt, esponente di quella corrente artistica che mai ha avuto un nome proprio, denominata in ogni Nazione con appellativi diversi, ma che io oggi, con uno sguardo alla sua patria (l'Austria), chiamo Jugendstil, festeggia quest'anno i cento anni di questa bellissima opera: il bacio. Non mi spingo mai al commento di opere di così tanta fama ed a farlo mi sento quasi colpevole. Ma rimastone colpito in maniera particolare in questi giorni, ho desiderato tornarci su con qualche parola che racchiuda l'emozione scaturita in me. Mai un semplice e puro bacio (faccio notare che sia su una guancia!) è riuscito a trasmettere tanta passione, passione che sembra sfiorare il confine con l'eros. La donna si stringe nelle spalle come per godere di quei brividi che le percorrono il corpo. La sua mano destra è rattrappita in un gesto di forte tensione emotiva la quale vuole escludere ogni residuo di libero arbitrio, di forza di volontà ed autocontrollo. Con la mano sinistra invece cerca il contatto col suo uomo, mentre egli dimostra di avere il totale controllo della situazione. La sua posizione è consona, naturale, e seppur dovutamente inclinato verso l'amante con un collo smodato, non si abbandona a gesti esagerati o volutamenti intesi a scatenare piacere in lei. Mantiene il controllo e la lucidità venuti a mancare per l'altra figura. Non sto ora qui a parlare dei colori usati dall'artista, le tonalità sono qualcosa di straordinario ed unico. Rivelo soltanto l'analogia che ho riscontrato a prova del mio commento sugli abiti dei due protagonisti. Tendente a colori scuri lui, freddo e controllato. Ricca di ovuli colorati lei, è forse il segno della vita, di una nuova vita.

Simone


Simone - MI - 29 anni - www.myspace.com/filodarte

Simone Emanuele Pisano non si reputa un artista, soltanto un uomo che ama immortalare un emozione o un fatto in una semplice tela. Tutti termini che addolciscono la forma dell'arte e così anche il modo di porla. E questo è molto bello. Soprattutto se l'opera che vi propongo contiene in se un instinto violento e cozzante con la precedente definizione. Intorno a questa figura che potrebbe essere intesa come emblema di dolcezza (forse un angelo o una farfalla), è racchiuso un mondo difficile da penetrare, fatto di colori spray ora bui ora luminosi e sgocciolatura da pennello color rosso sangue, che sembra sgorgare come lacrime dal viso del soggetto. Soggetto rappresentato sotto inconfondibili sembianze di donna, gli arti scoloriti rispetto al busto e al bacino (come per evidenziare le zone del corpo più calde), e con ali color tenebra rallegrate soltanto da quel leggero giallo. La sua posizione è sofferente, le ginocchia son tirate verso il capo a sua volta eclissato e poggiato sull'avanbraccio destro mentre il braccio sinistro si allunga ad abbracciare le gambe, i capelli sembrano leggermente portati dal vento ed i piedi tesi a formare una sola verticale col resto delle gambe. C'è un errore però, e questo errore è sito nelle ginocchia: non sono proporzionate al corpo e non sono ben legate alle cosce probabilmente per sopperire lo spazio vuoto tra avanbraccio e capo. Come solito concludo parlando della direzione della luce, provienente stavolta dall'angolo alto a sinistra e costituita da spruzzi di spray. Sulla donna si può scorgere sui capelli e su parti del corpo, indice di cura e attenzione anche a questi piccoli particolari.

Flavia



Torniamo oggi ad un soggetto sicuramente più allegro, nonostante i suoi significativi particolari, almeno per forme e colori. Innanzitutto ho il dovere di presentarvi l'artista, che non avevo ancora mai trattato. Flavia è un'artista toscana, appena ventiduenne, oggi attiva nel mondo dell'editoria e dunque dell'illustrazione. E' infatti da uno di questi numerosi lavori che ho preso l'opera che vi propongo. L'ambientazione ha qualcosa di fumettistico, lo sfondo è accennato in un blue che a tratti si perde nel bianco e da l'idea di uno spazio infinito, stellato. I colori che caratterizzano il personaggio sono accesi ed allo stesso tempo cupi. Due personalità risiedono in questa figura dalla difficile decifrazione, a chi non sia al corrente del tipo d'illustrazione infatti, richiamerebbe soggetti favolistici (da alice nel paese delle meraviglie a peter pan). Il soggetto forte della sua bellezza stenta però particolari "malvagi" che non gli si attribuirebbero. I colori sono forti nel fuxia e fandango che caratterizzano i capelli, come nel verde della maglia, nel rosso delle labbra e del ciondolo che porta al collo, negli occhi azzurri. Divengono cupi invece sul grigio/nero del cappello, tra l'altro marchiato da un teschio piratesco anch'esso d'origine favolistica, e sulla toppa che spunta nell'angolo basso a destra sulla semplice maglietta. Il tutto è molto ben proporzionato, nonostante il gran cappello occupi quasi metà della superficie del disegno. Voglio tirare questo lavoro fuori dal suo contesto d'illustrazione, ponendolo sussistente come opera d'arte. Ebbene, seppur nata probabilmente in un determinato ambito e con riferimento a determinati canoni, ritengo che l'opera possegga una gran consapevolezza del disegno, non sempre accompagnato dal tratto di contorno, e un interessante studio geometrico che coordina le inclinazioni di volto, busto e cappello. Risulta carente rispetto al resto lo studio sulla luce e sulle ombre, la sorgente luminosa sembra esserci, sul lato destro del foglio, ma prende troppo spazio e non completa la sua funzione con delle ombre. Ma su un lavoro di illustrazione, è l'ago nel pagliaio.

TAMARINDA


TAMARINDA - LU - FI - 38 anni - http://www.myspace.com/artama

Tamara Bastiani, artista Lucchese ora attiva maggiormente nella città di Firenze - dove ha continuato gli studi artistici all'Accademia delle Belle Arti - mostra un curriculum duraturo negli anni e molto vario. Ha ottenuto grandi soddisfazioni nell'immensa varietà che la passione artistica offre, ha avuto l'opportunità di realizzare delle scenografie per uno spettacolo di danza classica, di partecipare ad un concorso di scultura - con una scultura su pietra - e fino ad oggi ha presenziato a numerosissime estemporanee, collettive e personali sia nella sua Toscana che nel Lazio che all'estero. Ma parliamo della sua opera che vi propongo. La sua produzione, come la sua vita, è composta da forme, colori ed emozioni guidate unicamente dall'anima. E' il caso anche di quest'opera, pregna dell'emotività che l'artista incorpora in se ed espressa in forme che sembrano viverla proprio come lei. Quei volti, indiscutibilmente primitivistici, che non nascondono intenti allegorici, sono lo specchio del momento spirituale di Tamara nell'atto della creazione. Ma c'è dell'altro a parlare per lei. I corpi di quei volti infatti, all'apparenza privi d'una regolare forma, sotto uno sguardo attento si aprono in sinuosità abissali, come per la forma di destra, evidentemente una donna, con fianchi larghi e cavità accentuate. Particolari che si perdono nell'altra sagoma dalla sembianza panciuta, meno delicata, rozza direi. Ogni volume serve ad evidenziare la violenza che l'opera ha in se, frutto d'un profondo conflitto tra il razionale sociale ed il disordine personale che sfocia però nell'espressione del genio artistico, lasciando lo spettatore attonito dinanzi alla drammaticità d'un profondo - e longevo - dolore esistenziale.