Sara

Sara - SA - 25 anni - http://www.myspace.com/sara_paint

Sara è un'artista salernitana che ama dedicarsi alla pittura, alla grafica digitale ed all'illustrazione. Ha avuto molte esperienze in diversi campi artistici, oggi lavora come freelence con agenzie di grafica e si occupa di decorazioni d'interni. Ho scelto questa sua opera per la molteplicità dei temi che ci offre. Il soggetto è evidentemente la rappresentazione d'una donna con l'aspetto da bambola, sono riconoscibili infatti le articolazioni, tutte dello stesso tipo, basate sulla roteazione degli arti su corpi sferici (o quasi). Essa ci è mostrata accovacciata in un angolo come se esausta, a testimoniarlo anche le sue braccia che stranamente non sono a protezione del corpo, nonostante la violenza subita, ma con lo sguardo ancora lucido e cosciente rivolto proprio allo spettatore, quasi a volerlo rendere partecipe alla vicenda trasmettendogli la propria angoscia. Il suo petto è stato perforato, sul lato sinistro, con molta probabilità le è stato portato via il cuore. C'è da notare il disperato tentativo di ricucire la ferita, e le tracce che quel sangue ha lasciato lei intorno, come le sue orme sulla parete indice ancora una volta della violenza appena consumata. Sulla parete appare anche un'altro particolare, l'ombra di questa sagoma che vuol richiamare una donna, ed è quest'ombra a renderla tale, a rendere un'anima a quella figura che invece si direbbe inanimata, finta. Il colore del suo corpo infatti trae in inganno, a tratti color carne mentre ad altri giallo plastica, ora con maggiore ora con minore profondità grazie anche all'utilizzo della luce, bianca, che lo colpisce, senza tralasciare neppur i capelli color nylon.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Trovo una certa analogia tra questo soggetto e la metafisica De Chirichiana.. l'unica differenza sta nella cura dei particolari del viso,in metafisica del tutto assenti. L'immobilità del corpo e l'ambiguità che trasmette, l'ombra sulla parete e lo spazio così vuoto ma allo stesso tempo così importante.. mi richiamano maledettamente quella corrente...